produzione servomutoTeatro | drammaturgia e regia Michele Segreto | con Roberto Marinelli | costumi Alessandra Faienza | con la partecipazione vocale di Alice Francesca Redini | testo realizzato presso presso teatro in-folio/Residenza Carte Vive | si ringraziano Teatro Fontana, Teatro Telaio

Tra il 1941 e il 1943 George Orwell non ha ancora scritto nessuno dei suoi romanzi più famosi.
Da giornalista e critico, lavora per la BBC alla creazione di programmi radiofonici di propaganda. I programmi sono di natura culturale e indirizzati alle colonie inglesi dell’India, dove Orwell è nato, a rimarcare la superiorità della civiltà e della letteratura anglosassone nei confronti del resto del mondo. Mentre parla alla radio i soldati indiani, forniti in massa all’esercito inglese, muoiono a migliaia sui campi di battaglia. Il 17 ottobre del 1943 Orwell analizza trama e struttura del Macbeth di William Shakespeare, che considera, senza mezzi termini, l’opera perfetta.

Nel villain shakespeariano, quello che sarà uno delle più grandi impersonificazioni della tirannia e del dispotismo, ricerca le debolezze dell’uomo comune insieme alla grandezza, ne subisce il fascino, ravvisandone “una specie di primitiva versione medioevale del moderno dittatore fascista”.

Poche settimane dopo, senza preavviso, Orwell si dimette dalla BBC. Lo spettacolo mescola perciò la vicenda dell’autore con la trama del Macbeth, le profezie dell’opera di Orwell con quelle delle streghe, la sanguinosa tirannia del re scozzese con il cinico sfruttamento del colonialismo inglese, fino alla decisione di abbandonare la propaganda radiofonica britannica.

Cosa lo spinge a farlo?
La sua ultima trasmissione radiofonica c’entra qualcosa?
Cosa gli hanno sussurrato le pagine del Macbeth, su tirannia e potere? Quale profezia gli hanno presentato le Streghe?

Tournée
18 aprile 2024/Spazio Teatro 89, Milano [DEBUTTO NAZIONALE]